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Luca Artusi, fotografo

 

intervistatori: quando sei entrato nel mondo della fotografia?

Artusi: .. nel lontano 1979 col mitico corso tenuto da Loris Lorenzini e Giuliano Lovato mi sono avvicinato alla Fotoricerca e non me ne sono più staccato .. importante è fotografare ma basilare è per me avere un confronto con gli altri e soprattutto capire se certe mie sensazioni e idee sono state percepite anche da altri … questo è il motivo della mia appartenenza ad un club .. talvolta questo confronto purtroppo manca e sta a noi tenerlo sempre vivo … ricordo che sin dai primi scatti si denotava una certa "legnosità" nei miei scatti .. effettivamente il pattern e la texture dei materiali naturali mi hanno sempre affascinato, specialmente con certi tagli di luce caldi…. anche il ghiaccio e la neve sono stati e sono soggetti dentro i quali cercando ho sempre trovato qualcosa di nuovo … qui è il punto … come diceva Proust l'importante è vedere il mondo con occhi nuovi e in effetti così anche nelle istantanee di viaggio ho ottenuto risultati a mio parere lusinghieri … altri temi sono gli alberi, i rami con foglie annesse, le nuvole .. in qualche sporadico ritratto ho fatto cose che non mi dispiacciono e poi sono impegnato nei tentativi di coniugare foto con poesia … una correlazione che mi ha dapprima spaventato, specie per il giudizio a cui mi sarei sottoposto .. poi però ne sono stato affascinato e senz'altro è un filone che non intendo tralasciare … 

interv: ma cosa ti induce a fotografare o meglio perché si fotografa?

Artusi: .. è il dubbio che sussiste sempre sui quesiti circa i massimi sistemi .. domanda non da poco, ma se si cerca di approfondire troppo a qualcuno potrebbero venire ripensamenti circa la sua esistenza prima di fare ogni clic … mi vien da ribattere: perché no? .. perché mai dovrei rinunciare ad immortale un attimo irripetibile (è proprio irripetibile) circa una traccia fra quel che vedo e la mia sensibilità? … e se poi questo connubio piace anche ad altri? … comunque lasciando perdere chi ti sta attorno e valutando solo il rapporto fra fotografo e soggetto .. il cerchio si chiude qui ..  il creare, sottolineo creare, anche se c'è di  mezzo la macchina fotografica, è un momento magico che dà piacere … non importa se non tutte riescono bene … il dato è che nonostante il nostro dilettantismo qualche foto "riesce", fa centro, procura sensazioni a noi e agli altri, appena fatta e anche nel tempo lascia traccia … cosa tenere e cosa buttare della nostra produzione è un bel dilemma …  è proprio un bel guazzabuglio come dice mago Merlino circa il ventesimo secolo…. a questo punto come finale mi rifugio in una saggia risposta … quella di Weston: " La fotografia è arte? non lo so e comunque non me ne importa".