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Cinzia Burtini, fotografa

 

... il tempo scorre inesorabile, e la vecchia istantanea in po’ scolorita che teniamo nel cassetto ci illude di averlo fermato almeno per un attimo … diffidiamo della nostra memoria e lasciamo che la luce disegni sulla pellicola un pezzetto della nostra vita, della nostra storia … a volte sentiamo di non poter perdere una sensazione o un sentimento, a volte si tratta di un colore o di un segno, di un colpo di luce, ma anche di un dolore...non vogliamo lasciarceli sfuggire perché li portiamo dentro .. sono nostri già da tempo …  la fotografia permette solo di esternarli … vediamo nel mondo solo quello che siamo … fotografiamo la realtà con i nostri occhi e se siamo fortunati cogliamo a volte qualcosa più degli altri o ciò di cui prima non c'eravamo accorti .. pensate alla fantasia grafica di una pozzanghera ghiacciata, i bagliori invisibili di una cascata, l'armonia struggente di una crepa sul muro.. la fotografia permette di indugiare sulle cose fino al recupero dei dettagli … in essa la realtà a volte si trasfigura fino a mostrarsi rinnovata …

intervistatori: o addirittura farla qualcos’altro?

Burtini:  … certo .. agire su di essa selezionandola diventa un mio mezzo di comunicazione .. il linguaggio con cui parlo agli altri nascosta dietro all'obiettivo … ed è forse proprio il bisogno di comunicare ciò che spinge a frequentare un circolo fotografico … mostrare le proprie foto è donare un po' di sentimento, è svelare le proprie emozioni mettendosi in gioco … guardare le foto degli altri è imparare a conoscerli oltre l'apparenza … è trovare un po' di poesia in chi non avresti mai detto … il gruppo nella condivisione di una passione riscopre anche la dimensione del gioco, del puro divertimento: troviamo gratificazione e compiacimento nello stupire con la fotografia e questo stimola a proseguire nella ricerca … e la vecchia istantanea che teniamo fra le mani ci fa un po' di tenerezza … in fondo è solo ciò che rimane di una bella passione …