Aldo Magnani,
fotografo
Intervistatore
: come comincia il tuo rapporto con la fotografia?
A.Magnani:
.. sono stato appassionato alla fotografia fin da ragazzo, avevo una macchinetta
di plastica ricevuta con i punti raccolti su confezioni di una nota casa di
cioccolato, che usavo prevalentemente in ricorrenze di gite e ricorrenze
familiari
Nei primi anni ’70 mi è stata
regalata la mia prima macchina fotografica, la conservo tuttora,
con tutte le regolazioni che uno strumento manuale comporta, è stata una
scuola d’esercizio e di studio dei principi tecnici di fotografia, che mi
entusiasmavano nel loro tecnicismo.
Alla
metà degli anni ’70 mi sono comprato la mia prima reflex e mi sono iscritto
ad un circolo fotografico, nel quale ho imparato le prime basi di camera oscura,
la capacità nell’utilizzo del mezzo fotografico è molto cresciuta con la
lettura di riviste fotografiche, che mi hanno dato una buona base tecnica sia
dello strumento fotografico che di camera oscura, con le prime mie esperienze
nella stampa del “bianco e nero”.
Interv:
quando sei entrato in contatto con la Fotoricerca?
A.Magnani:
.. nel 1977 con il mio ritorno a Valdagno mi sono iscritto alla “Fotoricerca”,
con la partecipazione alle riunioni settimanali ho iniziato ad apprezzare una
cosa sconosciuta per me a quel tempo, la composizione, e la critica fotografica
alle foto eseguite. Cose nuove e appassionanti basate su concetti non più solo
tecnici ma anche su situazioni di composizione e critica fotografica.
La
possibilità di frequentare il gruppo con visite a mostre, gallerie e
manifestazioni, mi ha sempre più appassionato a quest’attività. Ricordo con
piacere le prime mie fotografie esposte in mostre collettive alla “galleria
Nanetti” o pubblicate sulla rivista aziendale “Filo diretto”.
Interv: cosa pensi
dell’evoluzione della fotografia oggi?
A.Magnani: .. sicuramente
l’apporto della nuova tecnologia (sia meccanica, che il supporto pellicola,
che digitale) ha modificato il nostro approccio alla fotografia, liberandoci da
vincoli meccanici e matematici con i nuovi automatismi, ma il senso della
fotografia come trasmissione d’emozione è ancora presente e potente in
quest’antico mezzo d’espressione.