Beppo Fornasa,
fotografo
Fornasa:
... sono contento di me perché, finita l’esperienza Fotoricerca, io sono
stato uno dei pochi a continuare a fotografare … e a dannarmi per andare
avanti...
intervistatori... sei stato uno dei primi ad entrare nel Circolo
fotografico del Dam...
Fornasa: ... no .. sono
entrato nel 1970 .. un po’ prima della svolta del ’71 … c’erano già
Rossato, Cracco, Valsecchi, Zordan … fu De Pretto che cominciò e poi Zanuso,
Sist...
interv: ... fotografavi già da prima?
Fornasa:... facevo il fotografo come lavoro e dovevo fare quello che
volevano gli altri .. dopo potei fare quello che volevo io … con il gruppo
alle riunioni e su alla Tomba ho imparato tanto .. . dapprima si faceva un po’
di tutto, fiori, vecchiette rugose, donne nude in nome dell’arte (!), il palo, il bocia, il ritrattino, il
frumento dall’alto e dal basso.
interv: ...
quali erano i tuoi riferimenti?
Fornasa: ... nessuno...
interv: ... e quali erano
i rapporti fra voi fotografi e Otello Fochesato?
Fornasa: ... quando avevo bottega con Brunelli facevamo ritoccare le
fotografie a Otello e così l’ho conosciuto … poi, quando si è ammalato, mi
fece chiamare e mi disse: mi fai una mostra fotografica e io ti lascio la mia
roba … io lo accudii, aiutai la sorella per il funerale eccetera ma Otello non
mi insegnò mai niente .. non aveva rapporti con i dilettanti .. si considerava
un maestro ma non insegnava perché era geloso della sua arte … poi el gera on
terribile roverso … comunque era bravo ..
soprattutto completo.
interv: ... nel 1972 con
l’arrivo dei maestri Fazia,
Franceschi, Pozza e Zen e del grafico Nicola Russo che ideò il logo di
Fotoricerca si andò verso l’astrazione .. è noto che in Otello Fochesato
c’erano già state escursioni in quel campo … ebbene le astrazioni di
Fotoricerca avevano un qualche rapporto con quelle già fatte da Fochesato?
Fornasa: ... no .. Otello era ben prima di noi .. secondo me smise
di fotografare prima del 1970 ...
interv: ... e da dove
prendeva le idee?
Fornasa:
... non so .. leggeva molto e suonava il violoncello …
interv: ... dunque
Fochesato che rappresenta il vertice dell’arte fotografica valdagnese dei
primordi fece una vita
artisticamente solitaria .. non
distribuiva insegnamenti...
Fornasa ... l’unica cui insegnò un poco fu la Elsa perché fu sua
operaia … no per noi il mondo fotografico era tutto all’interno del Circolo
poi ancor più in Fotoricerca.
interv: ...
e i concorsi?
Fornasa: ... io non ho
mai fatto i FIAF e poi smisi anche con gli altri .. non mi piacevano .. sempre
magnarìe e cose poco chiare.
interv: ... Elio Rossato?
Fornasa: ... un ricercatore sempre molto determinato e accurato ..
faceva un mucchio di prove con carte e pellicole .. sempre per migliorare... ma
in fondo siamo stati assieme poco
.. poi quasi tutti si sono ritirati … contro le solite fotografie se abbiamo
fatto qualcosa è stato quando si andava alla Tomba a mangiare e a discutere …
eravamo anche in trenta .. c’erano anche le mogli … mi è servito moltissimo
anche per i matrimoni .. ah i tagli delle stampe! … e Fazìa diceva taglia qua
e là .. mi è servito per imparare
a vedere altre cose oltre alle cose … poi Zen mi ha aiutato moltissimo … i
suoi segni .. con Sergio ho un forte rapporto che dura da tanti anni .. lui vede
in me uno che “lavora” e mi piace anche la sua pittura astratta ..
interv: ... in quel
percorso artistico come si operava sull’immagine?
Fornasa: ... si inizia con tagliare in un certo modo ..
di qua e di là … poi anche col girare l’immagine a testa in giù
…nelle discussioni si diceva: prova in questo senso, poi ognuno poteva farlo o
no, a suo piacere, e lì si vedeva chi aveva la passione e chi no, chi voleva
veramente “lavorare” …
interv:
... nel tuo caso assistiamo al passaggio dalla vecchietta al muro...
Fornasa: sì
... si faceva la vecchietta, i fiori, il paesaggio … e poi abbiamo
cambiato .. Elio si è preso la neve ed io ho provato con la sabbia e poi questo
e quello e poi infine il muro che mi ha dato tutto quello che mi piaceva … i
bianchi e i neri .. i segni, la
poesia … i colori nel bianco e nero che ha tanti colori .. forse non lo sapete
… il bòcia che passa e segna a caso sul muro … ma l’importante è fare!
… non importa se è un viso, una mano, un tessuto.
interv:
... le tue fotografie sono assoluto astrattismo basato su segni o
segnali casuali ...
Fornasa: ... per me è
come se dipingessi .. io non so disegnare e nelle linee, nelle macchie io vedo
di tutto... e prendo quel che mi serve ..
interv:
... questo in collegamento con l’astrattismo di Sergio Zen?..
Fornasa: ... sicuro .. vedevo i suoi quadri, i suoi segni e mi
piacevano ma non essendo io capace di farli li ho cercati e li cerco sui muri ..
cerco segni che mi danno qualcosa .. è stato nella mia ricerca di un filone
personale che ho scoperto i muri .. muri di un tempo che adesso non trovo più
perché tutti si sistemano le case .. le intonacano ...
interv:
.. e i contatti con il pubblico nelle tue esposizioni come sono? ...
Fornasa: ... mi sono piaciuti quelli in Spagna … ci torno spesso
.. e poi là trovo ancora muri vecchi .. qui alle mostre certi mi dicono che
vedono nelle mie fotografie cose che io non vedo, mai viste … cose diverse …
e quindi non gli metto mai il titolo.
interv:
... e l’operazione di girare l’immagine..?
Fornasa: ... bellissima idea … io la giro … e tu non me la giri
...
interv: ...
che gli stili presentavano i vari artisti di quella Fotoricerca?...
Fornasa: ... Elio che aveva approfondito il suo discorso sulla neve
poi si è bloccato .. forse non aveva più stimoli .. Valsecchi faceva un po’
di tutto tra nature e astrazioni .. poi dopo la morte del figlio si è fermato
anche lui … Cracco faceva le vecchiette con me .. ha tentato ma poi ha mollato
del tutto .. Cavattoni inventava
immagini con molle e altri marchingegni .. Zordan ha fatto della bella roba …
colorava le fotografie con le aniline trasparenti ma non ha più fatto niente
neanche lui.
interv:
.. cosa significa per un fotografo fare una mostra collettiva o
personale?
Fornasa: ... nella
personale dai del tuo, il buono e il cattivo, meriti e demeriti sono solo tuoi
.. mentre la collettiva ti copre nel bene e nel male ….
interv:
.. le riviste? ...
Fornasa: ... mai guardate .. la mia creazione me la faccio io senza
influenze .. come Elio .. non bisogna farsi influenzare … fa quello che vuoi
ma fa’!
interv:
... come mai è finita l’esperienza Fotoricerca?
Fornasa: ... la gente si è allontanata perché non aveva più
passione … non raccontatemi che
non si ha il tempo! … ho fatto per un poco il presidente, poi sono uscito
anch’io … stampo a casa mia, faccio quello che voglio io … gli altri non
avevano più voglia di lavorare e poi ora la fotografia è sputtanata al
massimo. .. poi tutti si credono
grandi fotografi ma poi quando li tasti...
io penso che uno deve stamparsele le proprio fotografie.
interv:
... mai provato a sbagliare la fotografia per vedere cosa succede..?.
Fornasa: ... no … non
mi piacerebbe sbagliata .. io la vedo già prima come la voglio .. poi magari
non viene ma prima di tutto il risultato deve piacere a me e solo poi agli altri
… a volte succede che non è venuta come vorresti eppure piace di più agli
altri .. io vado davanti al mio muro e tiro fuori di lì il disegno che voglio
fare .. bisogna cercare andando sul
posto.
interv: ... ma ognuno non
dovrebbe farseli i propri muri più che cercarli fuori...?
Fornasa: ... no! … io
voglio trovare il segno fatto a caso dal ragazzino per gioco, il colpo di malta
del muratore … non creare io il segno ma individuare quello che gli altri non
hanno visto, trovare quello che è stato fatto dagli altri senza saperlo.
interv: ... quindi
l’oggetto esistente è determinante e lo si deve cercare … e condiziona?.
Fornasa: beh sì ...
come quello che ha bisogno della montagna o quant’altro .. ma ripeto non
voglio farli io certi segni, voglio scovarli, sceglierli tra i tanti casuali e
mettere in luce quel che mi dicono …
interv: ... e
l’esperienza come presidente della sezione?
Fornasa: ... mi sono trovato spesso un po’ solo .. sparivano tutti
.. non aiutavano e ho mollato.
interv:
... perché, Beppo, continua a fotografare a differenza di tanti
altri?
Fornasa: ... perché io
ho la passione che gli altri non hanno .. mi piace la fotografia, anche se è
sputtanata, se è finita, se non è capita, apprezzata … oggi col digitale
credono chissà cosa ma io li aspetto sulla sponda del fiume… il bianco e nero
cari miei bisogna stamparselo con le proprie manine e non c’è digitale che
tenga … ricordatevi che Otello quando faceva un matrimonio ci metteva sei mesi
… gli sposi facevano a tempo a comprare il bambino se l’avevano già
confezionato prima delle nozze .. ed
ora ho passato il limite delle mie capacità intellettive e di sopportazione ..
non chiedetemi di più!