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La
Tempografia nasce nel 1972,
dalla lettura di un libro... "APHOTO(1) fotografia come
superficie", in cui osservavo che la non profonda conoscenza della Tecnica impediva agli artisti, come
l'americana Blythe Bohnen ed altri, di realizzare le loro idee.
Volevo aggiungere il Tempo alle Fotografie.
Una dimensione solo accennata e non ancora indagata a
fondo.
Le fotografie, per antonomasia, sono l'attimo sfuggente,
l'azione di
fermarlo in un momento che è tanto piccolo da non esistere
più, se non come simulacro del Tempo stesso, nel
ricordo
di ciò che è passato e che ora è
ciò che di
lui ci rimane... un'immagine.
Ho
così cercato di scoprire una tecnica che permettesse di
mostrare
il Tempo impiegato per creare una foto, che dimostrasse
quando un
certo segno aveva preso forma e che la traccia del Tempo necessaria
alla sua realizzazione fosse manifesta di per sè nella
tonalità
di grigio che formava la foto stessa.
Nasceva
così la Tempografia, che permette di scrivere veramente con
la
luce e che trasforma il segno lasciato dall'autore in un segno tanto
più scuro quanto più è il tempo che
c'è
voluto a farlo. Inoltre l'autore è un pò ignaro
di quale
sarà l'aspetto della sua opera, la immagina ma nel farla la
cancella e potrà vederla rinascere
solo quando la
svilupperà.
E' una
grande gioia...
Prova.
(1)
Edito dal
Centro Culturale Studio Marconi 1977
pagg. 44-49