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Idee:

Sulla fotografia:

(1)
da: Marra Claudio - Conversazione pubblica del 12 maggio 2007 "Incontri d'Arte 2007" Liceo Artistico Boccioni - Valdagno
Riassunto della conferenza "Fotografia e arti visive: contrasti, interferenze e complicità", integrata da considerazioni
Claudio Marra

In sintesi:
- Evoluzione dell'arte del novecento.
- Ostacoli ad accettare le nuove idee dell'arte.
- Criteri e proprietà usabili nella critica della fotografia.

La fotografia non ha una sua categoria separata nelle arti visive, questa idea comune, espressa a volte anche da persone dedite ad altre arti, è un retaggio della sua esecuzione tecnica.
La parola "ARTE" deriva dal latino e a sua volta dal greco TECNES, cioè TECNICA.
Le regole che si usano nelle altre arti valgono pure nella fotografia.
Nel 900 la tecnica è stata svalutata dall'arrivo dell'arte concettuale, da Duchamp in poi vale più l'idea che la tecnica.

Kandinsky afferma che si contrappongono due grandi pensieri artistici: quello del "GRANDE REALISMO" contro quello del "GRANDE ASTRATTISMO".
Da cui la rappresentazione simbolica del reale (la pittura) contro la presentazione diretta del reale.

Uno degli ostacoli ad accettare l'arte moderna e concettuale e del far si che non la si consideri tale è che si pensa che "questo lo potevo fare anch'io" perchè non è più la tecnica che impedisce alla gente di produrre arte e di distinguere le cose artistiche dalle altre. Prima la tecnes era posseduta solo dagli artisti.
Baudelaire
Le obbiezioni, già sollevate da Baudelaire 100 anni fa, per non considerare la fotografia arte sono le stesse che ancor oggi alcuni oppongono all'arte moderna:
1) non è arte perchè è la realtà stessa.
2) non è arte perchè l'artista ha fatto poco o nulla.
E riguardo alla fotografia diceva, per la precisione, che è troppo realistica e che è il rifugio dei pittori mancati.

Duchamp ha cambiato le regole dell'arte togliendole il technos, la bravura tecnica.
Degas        Duchamp        Arbus
Se confrontiamo le tre opere quì sopra: un dipinto di Degas, un ready-made di Duchamp e una foto di Diane Arbus possiamo a prima vista assimilare la fotografia al dipinto dato che entrambi mostrano delle persone, sono quindi simili nell'apparenza, ma se consideriamo l'aspetto di quali problemi hanno sollevato nell'arte dobbiamo assimilare la fotografia con il ready-made dato che entrambi hanno in sè il realismo che è l'opposto della rappresentazione del dipinto da cui entrambi si distinguono, ed entrambi hanno in sè il "Punctum" di cui parla R. Bartes riguardo la fotografia, cioè quel qualcosa che ci 'punge' e che fa diventare quell'immagine di valore per chi la osserva.  Magari non era previsto nemmeno dall'autore ma lo è per l'osservetore.
Le foto che si tengono nel portafoglio sono in questo senso assolutamente concettuali. Nessuno le conserva per la qualità tecnica che mostrano, ne per la qualità della realizzazione o per la difficoltà con cui sono state realizzate. Bensì, e lo sappiamo tutti, sono "la presenza in assenza", esse ricostruiscono la realtà e ripristinano il Tempo. Strappare la foto della fidanzata è un'azione concettuale.
 
Le foto sono la Grande Realtà Virtuale.

Se paragoniamo ora due foto tra di loro:
La prima un 'nudo' di E.Weston e la seconda di Tillmans Wolfgang 'Uomo che piscia su una sedia' 

Weston        Tillmans
possiamo notare che nella prima i valori che vi rileviamo possono riassumersi in: armonia, inquadratura, luci, le logiche della pittura, la difficoltà tecnica ad eseguirla (banco ottico), cioè gli elementi della pittura sino al 800.
Nella seconda non ci sono i valori della prima, c'è: realismo, è imbarazzante (anche perchè è a grandezza naturale), è un ready-made, è il concetto che conta più dell'opera stessa.

La fotografia può questo... può essere le due strade dell'arte:
Astrazione-Realistica e Realismo-Astratto.

L'arte ti cambia la vita.

Per gli amici della Fotoricerca: ho preparato questa breve sintesi per i pochi che, presi da impegni, non sono riusciti ad esser presenti all'incontro. A coloro che hanno partecipato è parso subito chiaro che una mattinata del genere è valsa tanto quanto la lettura di 18 libri, tanto quanto 28 riunioni con proiezione di fotografie, e tanto quanto la visita a 8 mostre.

P.S. Per due volte il maestro ha affermato che la fotografia è stata inventata da Daguerre nel 1840 !!!
Daguerre non ha inventato la fotografia
VI RISULTA VERO???

Attendo risposte qui ... e che verranno pubblicate di seguito...

* Claudio Marra : Docente di Storia della Fotografia presso il Corso di Laurea DAMS dell'Università di Bologna.


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